CRONACA

La Prefettura convoca a Roma le sigle sindacali in agitazione all’ospedale Sant’Andrea

Convocate per il giorno 22 giugno dalla Prefettura di Roma le sigle sindacali (Confintesa
Sanità Lazio, Nursind, CSE Sanità-FLP) che dal 9 giugno hanno indetto lo stato di agitazione
sindacale al Sant’Andrea di Roma per la grave carenza di personale e per la manifesta
volontà di non stabilizzare i precari aventi diritto in base alla Legge di Bilancio.
Dalle prime dichiarazioni della Direzione è emersa la volontà datoriale di non fare un solo
passo indietro rispetto alle proprie posizioni, giustificando le scelte con motivazioni di
rispetto del budget che, a detta del Direttore Generale Marcolongo, è il loro lavoro di cui
devono rendere conto.
Il lavoro delle Organizzazioni Sindacali che hanno indetto lo stato di agitazione è invece
quello di tutelare il benessere psicofisico e lavorativo dei dipendenti, benessere che ormai
da troppo tempo è una chimera per la maggior parte dei lavoratori, costretti dalla carenza di
organico (checché ne dicano i Direttori) a lavorare ai minimi assistenziali da mesi e mesi, a
sopperire con turni doppi, reperibilità ed aggiuntive alla cronica carenza di personale.
Martedì prossimo Confintesa Sanità, CSE Sanità- FLP e Nursind porteranno la problematica
davanti al Prefetto, ovviamente cercando una conciliazione come previsto dalla legge ma
se le posizioni della Direzione non dovessero “ammorbidirsi” prevedendo un congruo
aumento della forza lavoro e la certezza della stabilizzazione del personale precario, sono
pronti ad intraprendere ogni forma di lotta sindacale consentita, a partire dal blocco degli
straordinari ed allo sciopero.
Lo stato di agitazione sindacale e la mobilitazione dureranno finché i Lavoratori del
Sant’Andrea non saranno messi in condizione di lavorare dignitosamente e la
popolazione afferente al nosocomio di avere un’assistenza sanitaria dignitosa.