ATTUALITA'CRONACA

La Roma di Gina Lollobrigida, dalla villa sull’Appia antica ai set dei film

Era nata a Subiaco, seconda di quattro figlie, come Luigia, poi Gina, il 4 luglio 1927, ma Roma è stata quasi subito la sua città d’adozione: da quando, a 18 anni, un talent scout, come ai tempi usava, la notò davanti all’Accademia di Belle Arti in via di Ripetta, dove studiava pittura e scultura grazie a una borsa di studio. Era sfollata da Subiaco con tutta la famiglia, in fuga dalla fame del dopoguerra:  «Vivevamo in sei in una stanza, avevamo perso tutto – raccontò lei anni dopo – Per mantenermi agli studi mi aiutavano le mie sorelle con dei  lavoretti e accettai anche qualche comparsata da generica e i fotoromanzi, pagavano bene. Non volevo fare l’attrice, non conoscevo il cinema, adoravo la scultura e avevo una bella voce». Che esercitava, data l’impossibilità di farlo a casa, nel centralissimo traforo fra via Nazionale e via del Tritone.

Da lì alla splendida villa sull’Appia antica, poi al centro dell’annosa contesa  giudiziaria col figlio, dove ha vissuto dagli anni Cinquanta e  in cui sono passati i grandi nomi del cinema italiano e di Hollywood, ci sono stati mille set nelle zone più belle di Roma e a Cinecittà. E non solo: la sua carriera l’ha portata a lavorare in studi e location che oggi non esistono più, come la Scalera Film, sulla Circonvallazione Appia, dove ha girato «Il segreto di Don Giovanni» di Camillo Mastrocinque nel 1947, agli stabilimenti Safir a Roma nord. O anche in luoghi soprattutto del centro: come in via del Lavatore, nel rione Trevi e  vicolo Moroni a  Trastevere per  «La città si difende», film del 1951 diretto da Pietro Germi. Per il resto, come ricorda chi la conosceva, era una persona semplice e persino umile, divertita come una bambina dagli spettacoli di fuochi d’artificio e sempre felice, finché ha potuto, di vedere amici e di uscire la sera: ma non era tipo da grandi ristoranti a tutti i costi, le bastavano anche una pizza o una cena in trattoria. Ma fra i luoghi della Roma di Gina Lollobrigida non può mancare la via Nazionale del Palazzo delle Esposizioni, dove nell’estate del 2009, fu organizzata una mostra, curata da Philippe Daverio, di 250 delle sue foto, realizzare dal 1959 in tutto il mondo e anche in Italia, compresi i ritratti di personaggi celebri, da Indira Gandhi a Maria Callas, da Paul Newman a Yuri Gagarin. Fu il primo omaggio che Roma riservò alla sua arte non cinematografica, lei ne fu molto felice. Una vita ricchissima la sua, fra passioni, arte, amori, delusioni e vittorie: fino al suo ultimo indirizzo, quello della clinica Pio XI, sull’Aurelia,  dove è morta dopo un breve ricovero.