ATTUALITA'OSPITALITA'

Turismo in crisi, a rischio 100 mila posti di lavoro e 1.200 hotel

Sono almeno centomila gli operatori del turismo a Roma (dati Ente bilaterale del turismo – Ebtl) che da più di un mese non lavorano e rischiano di non riprendere l’attività prima di un anno. Nel solo fine settimana di Pasqua Federalberghi denuncia che negli hotel sono andati in fumo 15 milioni di euro, mentre Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) lamenta perdite di 50 milioni per bar e ristoranti.

Alberghi, musei, agenzie e guide turistiche, autisti, attività ricreative e culturali, bar e ristoranti saranno senza turisti per almeno 12 mesi, secondo le previsioni di Federalberghi. E alle strutture censite regolarmente con i dipendenti iscritti all’Inps vanno aggiunte le imprese «fantasma» che, secondo l’Istat rappresentano il 15%. I turisti che giungevano nella Capitale prima del lockdown per l’emergenza covid-19 erano al 70% stranieri, prima di tutto americani e cinesi, poi russi e arabi e dall’Europa spagnoli, tedeschi e francesi, che difficilmente torneranno a viaggiare nei prossimi mesi.

La Capitale, che secondo i dati Istat nel 2019 ha registrato 29 milioni di presenze di turisti italiani e stranieri nelle strutture ricettive, è in ginocchio. Il turismo rappresenta l’11% del Pil di Roma. «È il momento del necessario confronto tra il Governo e le principali città turistiche italiane – chiede l’assessore al Turismo e Commercio, Carlo Cafarotti che la scorsa settimana ha scritto una lettera al ministro Dario Franceschini, insieme agli assessori di 13 città italiane tra cui Venezia, Milano e Napoli -. L’industria del turismo è duramente provata dalla crisi epidemiologica Covid-19». Le richieste di misure straordinarie riguardano un fondo speciale e l’estensione della cassa integrazione (che nell’ultimo decreto governativo è di 9 settimane) a 12 mesi. Altre richieste si riferiscono a sgravi fiscali, interventi di sviluppo nel settore e la redazione di un piano comunicativo con Enit (Agenzia nazionale italiana del turismo).

«Sono 1.200 gli alberghi, il 98% del totale di Roma, che non stanno lavorando – chiarisce Giuseppe Roscioli di Federalberghi -. I turisti stranieri difficilmente arriveranno prima dell’anno prossimo e il 30% dei viaggiatori italiani che veniva prima nella Capitale nei prossimi mesi penseranno ad andare al mare». Il futuro è incerto. «Prima di settembre non prevediamo arrivi — continua Roscioli — e stimiamo che saranno al 20%, sempre se le persone non avranno la necessità di risparmiare. Chi riaprirà tra gli albergatori?». La crisi sta coinvolgendo non solo gli addetti alle strutture ricettive, ma le lavanderie e i servizi esterni agli hotel. Secondo la Camera di Commercio le imprese del turismo a Roma sono più di 65 mila delle quali trasporti, noleggi e servizi riguardano 16 mila aziende.