ATTUALITA'CRONACA

Carta di identità, è ancora lunga attesa per i romani: servono 90 giorni

Da Roma nord all’Eur niente appuntamenti disponibili, negli altri territori se ne riparla a febbraio 2023.

Fare la carta di identità a Roma? Missione complicata, impossibile se si volesse rinnovare il documento entro l’anno in corso. Lo sanno bene i romani che si imbattono nel sistema di prenotazione Agenda CIE. Scorrendo la bacheca, nel momento in cui scriviamo, il primo appuntamento disponibile è per il 27 dicembre a Ostia, in tutti gli altri territori della città le prime disponibilità sono nel 2023. Nemmeno a gennaio, dove solo il IV può ricevere nella sede di via Rivisondoli il 25 del mese, ma direttamente a febbraio. C’è posto solo a Tiburtina, Monteverde e Aurelio. La carta di identità che serve oggi a Roma si può fare tra 90 giorni. E non è detto che ci si possa recare nel proprio municipio di appartenenza. 

Fare la carta di identità a Roma: servono 90 giorni

Niente appuntamenti in centro, nelle sedi di I e II municipio. Da via Petroselli a Circonvallazione Trionfale, da via Dire Daua a Piazza Grecia, passando per lo sportello del Mercato Italia di via Catania non c’è alcuna disponibilità. “Si prega di riprovare in un secondo momento, altri cittadini potrebbero cancellare nel frattempo il loro appuntamento” – si legge sulla bacheca di Agenda CIE. E’ così anche per gli uffici dell’XI e del XV. A Roma nord, dove dei quattro sportelli anagrafici ne funzionano solo due, si punta sugli open day che andranno avanti fino al 10 dicembre con lo scopo di accorciare le attese. Così ai romani non resta che armarsi di pazienza, passare del tempo sul sistema di prenotazione aggiornando in continuazione per sperare nella disdetta altrui. Altra via partecipare ai click days per ambire ad un appuntamento nel corso delle aperture straordinarie durante i week end.

“Altro che città dei 15 minuti, 2 mesi e mezzo per fare carta d’identità”

“Ci chiediamo a cosa facciano riferimento il Sindaco e il suo assessore quando parlano di ‘città dei 15 minuti’.” – commenta Francesco Carpano della Lista Calenda. Il consigliere capitolino ha registrato la procedura di prenotazione online per un appuntamento in una delle sedi municipali disponibili e la tempistica che gli è stata fornita è di due mesi e mezzo. “A questo va aggiunto che spesso il cittadino deve recarsi in Municipi dislocati ben lontano dal proprio domicilio. I servizi al cittadino non solo non sono prossimi, ma contrastano con qualsiasi criterio di efficienza. Il dato che ho appurato personalmente, l’attesa di mesi per rinnovare il documento d’identità, non va certo incontro ad esigenze di urgenza, come spesso accade con questi documenti, men che meno di efficienza”. Un dato romano che, solo per fare un paragone, si scontra con quello milanese dove bastano due settimane di attesa. “I servizi erogati dall’Amministrazione capitolina fanno acqua da tutte le parti, dall’anagrafe, ai rifiuti, ai trasporti. Ma i romani chiedono servizi dignitosi: vogliamo realizzarli non appena – conclude Carpano – sostituiremo il Sindaco”. 

Il Campidoglio: “Per carte identità tempi abbattuti”

Ma il Campidoglio rivendica il “progressivo miglioramento” del servizio e lo fa fornendo alcuni numeri. “Le aperture nei fine settimana dei Municipi e degli ex PIT del centro hanno consentito di incrementare di circa 14 mila unità il numero di carte d’identità elettroniche complessivamente rilasciate da aprile a ottobre, con una media di 500 richieste garantite per ciascun Open Day previa prenotazione il giorno precedente.Queste iniziative straordinarie consentono di diversificare l’offerta e sono parte di un più ampio piano volto a migliorare, in primis, i canali ordinari di rilascio del documento elettronico” – ha scritto in una nota Andrea Catarci, assessore alle Politiche del Personale, del Decentramento, Partecipazione e Servizi al territorio per la città dei 15 minuti di Roma Capitale. In base ai dati forniti dal Comune da settembre 2021 allo stesso mese del 2022 le CIE emesse sono aumentate di oltre il 10%, con l’obiettivo entro la fine dell’anno di superare quota 300 mila.