ATTUALITA'ECONOMIA

Giubileo 2025, al via 87 opere per 1,8 miliardi. Così cambierà Roma

In pista anche ulteriori 500 milioni legati all’investimento Pnrr “Caput Mundi”. Il sottosegretario Mantovano e il sindaco Gualtieri illustrano il Dpcm. Ne servirà un altro a breve per completare il programma.

Ai blocchi di partenza il primo pacchetto di 87 opere per il Giubileo 2025 – 32 progetti di riqualificazione e valorizzazione, altri 23 relativi ad accessibilità e mobilità, 8 dedicati al capitolo accoglienza e partecipazione e 24 per ambiente e territorio – per 1,8 miliardi di risorse complessive, di cui un miliardo di fondi giubilari, a cui si aggiungono ulteriori 500 milioni di euro che riguardano invece i 335 interventi già definiti con fondi Pnrr per la realizzazione del Piano “Caput Mundi” .

Il programma degli interventi «essenziali e indifferibili» per la Capitale, contenuto nel Dpcm “dedicato”, firmato il 15 dicembre scorso dalla premier Giorgia Meloni, è stato illustrato giovedì 12 gennaio presso la sala polifunzionale della presidenza del Consiglio dal sottosegretario a Palazzo Chigi, Alfredo Mantovano, insieme al sindaco di Roma e commissario straordinario all’evento, Roberto Gualtieri. All’appello mancano altre 48 opere per ulteriori 300 milioni, che saranno oggetto di un successivo Dpcm. E la domanda che serpeggia, dal Vaticano al Campidoglio, è una: ce la farà Roma ad arrivare pronta all’appuntamento?

Meloni: «Tanto lavoro, ma saremo pronti»

«Questo Governo ha lavorato fin dal suo insediamento per la firma del primo Dpcm sulle opere essenziali e indifferibili per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa Cattolica del 2025», ha sottolineato Meloni. «Roma e l’Italia intera si preparano a celebrare un evento indissolubilmente legato all’identità stessa della Città Eterna, che è Capitale del Cristianesimo e che ospita lo Stato della Città del Vaticano. C’è molto lavoro da fare ma, in stretta sinergia con la Santa Sede e Roma Capitale, assicureremo tutta la nostra collaborazione e il nostro impegno per far in modo che la Capitale e la Nazione siano pronti ad ospitare milioni di pellegrini da tutto il mondo e vivere un evento storico com’è il Giubileo».

L’anno speciale di grazia

Quello che si aprirà tra meno di due anni sarà un Giubileo ordinario, «della speranza e della fiducia», come ha sottolineato Papa Francesco: un evento di rinascita, in un mondo sconvolto da Covid, guerre, crisi climatica. Arriverà a distanza di un decennio esatto dall’ultimo, straordinario, il «Giubileo della Misericordia» voluto da Bergoglio, che ha richiamato nella Capitale ben 21 milioni di pellegrini. Nel post pandemia se ne attendono ancora di più. Anche stavolta, come nel 2015, il Papa ha delegato a seguire il dossier l’arcivescovo Rino Fisichella. A dicembre 2024 il pontefice spalancherà dunque la Porta Santa di San Pietro per offrire ai circa 1,3 miliardi di cattolici nel mondo la possibilità di chiedere l’indulgenza plenaria. L’anno speciale di grazia si concluderà il giorno dell’Epifania nel 2026.

La sfida: cantieri completati in meno di 24 mesi

L’attenzione è altissima, perché la sfida è davvero complessa. Una corsa contro il tempo: i cantieri vanno aperti e completati in meno di 24 mesi. Non proprio una passeggiata, per una città alle prese con piaghe note e irrisolte: trasporti, rifiuti, strade. Non hanno giovato il cambio di governo, che ha fisiologicamente rallentato i passaggi burocratici, e la necessaria concentrazione dell’esecutivo sulla legge di bilancio. In ogni caso, con la pubblicazione del Dpcm sulla Gazzetta Ufficiale, si entra finalmente nel vivo, lungo i quattro assi in cui il piano integrato è articolato: accessibilità e mobilità, ambiente e territorio, riqualificazione e valorizzazione, accoglienza e partecipazione.

Si parte con la manutenzione stradale: 200 milioni in campo

Il primo intervento a partire sarà quello sulla manutenzione straordinaria della viabilità principale di penetrazione: è il più consistente dal punto di vista economico (vale 200 milioni di euro), affidato ad Anas come soggetto attuatore. Saranno interessate 48 grandi arterie, tra cui Ardeatina, Laurentina, Nomentana, Ostiense, Portuense, Prenestina, Tuscolana, Boccea, Trionfale, Salaria, Cristoforo Colombo e via del Mare. Altre manutenzioni straordinarie, ma in capo a Roma Capitale, riguarderanno le strade della viabilità principale (47 milioni) e della viabilità municipale (3 milioni assegnati a ciascuno dei 15 municipi, per un totale di 45 milioni). Anche per il rifacimento dei marciapiedi sono previsti 25 milioni di euro: 10 milioni per quelli a servizio della viabilità principale e 15 a servizio della rete viaria municipale.

I lavori in area Vaticano: 70 milioni al sottovia di Piazza Pia

Roma Capitale si avvarrà sempre di Anas, come centrale di committenza, per realizzare con 70 milioni il sottovia di Piazza Pia, liberare l’area dal traffico veicolare e realizzare un corridoio pedonale da Castel Sant’Angelo a Via della Conciliazione, che a sua volta (con un altro milione di euro) vedrà sorgere un percorso pedonale “protetto”. Altre riqualificazioni, molte delle quali con la società Giubileo 2025 come soggetto attuatore, interesseranno via Ottaviano (4 milioni) la cosiddetta “passeggiata del Gelsomino” tra il binario 1 della Stazione San Pietro e Piazza del Sant’Ufficio (2 milioni), il sottopasso pedonale di via Gregorio VII per l’attraversamento di via dei Porta Cavalleggeri (500mila euro), la Stazione San Pietro con il piazzale antistante (11 milioni di euro, in questo caso con Rfi come soggetto attuatore), il mercato in Piazza dell’Unità nel rione Prati (5,5 milioni).

Due nuovi parcheggi interrati

Tra gli interventi per l’accessibilità, la riqualificazione di piazza Risorgimento con la realizzazione di un parcheggio interrato (30 milioni). Sempre un parcheggio interrato dovrebbe sorgere a Lungotevere Castello (28,751 milioni), mentre un collegamento ciclabile di 1,1 chilometri sarà previsto tra San Pietro e Monte Ciocci (5 milioni). Sarà riqualificata, infine, l’area verde che circonda Castel Sant’Angelo (2 milioni) e le altre zone adiacenti al Vaticano e alle Basiliche giubilari (2 milioni). Quindici milioni andranno invece alla riqualificazione degli spazi pedonali e delle zone prospicienti la Basilica di San Giovanni in Laterano.

Più sicurezza e servizi alla Stazione Termini

Un investimento di 18 milioni, proposto e gestito da Grandi Stazioni, è dedicato alla Stazione Termini e a Piazza dei Cinquecento, oggi tristemente note alle cronache per gli episodi di violenza e criminalità. L’intento è migliorare le condizioni di sicurezza e la qualità dello spazio urbano, ottimizzando i servizi ai viaggiatori. Altri 15 milioni saranno destinati al miglioramento dell’accessibilità, con la riqualificazione delle banchine e nuove pensiline. Saranno valorizzate anche le aree adiacenti a piazza della Repubblica (12 milioni). Quattro milioni serviranno a riqualificare i percorsi della Stazione Fiumicino Aeroporto.

Per le metro fondi giubilari per 151,7 milioni

Ampio il ventaglio degli interventi per metro e bus. Alla linea A Anagnina-Battistini, che passa proprio per Termini e Ottaviano-San Pietro, vanno 60 milioni per l’acquisto di 30 nuovi treni, che si aggiungeranno ai circa altrettanti già in servizio. Atac, la società capitolina dei trasporti, è il soggetto attuatore, incaricato anche di completare il rinnovo dell’armamento ferroviario della tratta Ottaviano-Battistini per lavori da 31,720 milioni. Nel programma sono inseriti, inoltre, i diversi interventi di manutenzione delle linee A e B finanziati da fondi diversi da quelli giubilari. Sarà, invece, Roma Capitale a occuparsi dell’acquisto di cinque nuovi treni (60 milioni) per la tratta T3 della linea C, da San Giovanni a Montecompatri-Pantano.

Nuovi bus e «piano fermate» Atac

Sarà rafforzato anche il trasporto di superficie, con fondi giubilari per 44 milioni per l’acquisto da parte di Atac di 110 bus ibridi 18 metri e per 69 milioni per comprare 244 bus metano 12 metri, che si sommeranno ai 755 nuovi mezzi già preventivati per 398 milioni di euro provenienti da altre fonti di finanziamento. Un «piano fermate» Atac da 61 milioni punta a migliorare, con aggiornamenti sugli arrivi in tempo reale, paline elettroniche e pensiline smart, 840 fermate bus in prossimità della Città del Vaticano, delle basiliche e die luoghi degli eventi giubilari e nei punti di interesse storico-turistico

Lo sguardo all’area di Tor Vergata

Non manca, nel programma, lo sguardo alla zona di Tor Vergata, candidata a costituire il cuore del progetto di Expo Roma 2030: sul piatto ci sono 24 milioni per completare la viabilità di accesso dall’autostrada A 1 e, soprattutto, l’area eventi presso le Vele di Calatrava, la grande incompiuta avviata in previsione dei Mondiali di Nuoto del 2009. Il soggetto attuatore è l’Agenzia del demanio, che può contare su 150 milioni complessivi, di cui 20 milioni di fondi giubilari, per i cantieri che interesseranno il palanuoto, il palasport e gli spazi esterni.

Il Tevere in sicurezza e nuovi centri di accoglienza

Nel piano sono previste infine molte opere per il Lungotevere e i relativi ponti, per l’illuminazione pubblica, per Villa Pamphili e altre aree verdi, per il sistema dei “cammini dei pellegrini”, per le chiese di periferia e per l’accoglienza dei pellegrini, come l’ostello della gioventù a Santa Maria della Pietà, il centro per persone con disabilità a Pietralata (quartiere dove sarà realizzata anche una struttura per i senza fissa dimora), la Casa del pellegrino lungo la via Francigena e le “case dell’acqua”.

“Caput Mundi”: 500 milioni per 336 interventi

Tutto questo viaggerà assieme agli investimenti ricompresi nell’investimento “Caput Mundi. Next Generation Eu per grandi eventi turistici” del Pnrr: una lista di 336 interventi su 283 siti archeologici-culturali, dalle Mura Aureliane a Sant’Ivo alla Sapienza, a cura di vari soggetti attuatori (i ministeri del Turismo e della Cultura, con il coinvolgimento delle Soprintendenze, Parco Archeologico del Colosseo, Parco Archeologico dell’Appia Antica, Diocesi di Roma, Regione Lazio e Comune). L’obiettivo è lanciare nuovi percorsi e valorizzare i monumenti e le chiese che spesso restano in ombra rispetto ai grandi siti più celebri del centro storico. Un restyling in piena regola dell’immenso patrimonio storico e artistico della Capitale. Siamo al fischio d’inizio. La partita è tutta da giocare.