ATTUALITA'MEDICINA

Asl Roma 6: si rafforza la presenza dell’infermiere di Famiglia e Comunità con l’attivazione del servizio al Distretto H6 Anzio Nettuno.

Storia ed aree di intervento di una figura che dà il nome ad un servizio chiave nella Sanità prossima e futura, presente in Asl Roma 6 dal 2020, attivo ormai in quasi tutti i Distretti.

L’invecchiamento della popolazione ha condotto ad un significativo incremento della diffusione, delle patologie croniche: l’individuazione di aree di intervento specifiche per poter tutelare i cittadini più fragili ha portato all’individuazione dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC) per svolgere un ruolo cruciale nella realizzazione di una rete multi-professionale e multidisciplinare di servizi sanitari che siano di facile accesso e che raggiungano massimi livelli di efficacia ed appropriatezza. Questo professionista è già contemplato ne “Il Patto per la Salute per gli anni 2019-2021”, in stretta relazione con il “Piano per la Cronicità”, il “Piano della Prevenzione” e richiamato all’attenzione nel DM 77/2022.

I documenti citati chiamano gli attori del Sistema Salute ad agire per il raggiungimento dello sviluppo dei servizi di prevenzione e tutela della salute, delle reti territoriali e del riordino della medicina generale.

Il Patto promuove una maggiore accessibilità e omogeneità dell’assistenza territoriale assicurata attraverso l’operato dell’IFeC, professionista specializzato che abbia acquisito competenze post- base (Master Universitario di I livello) che gli permettono di assumere un ruolo attivo nel potenziamento della salute, nella prevenzione delle malattie e nella gestione della cronicità e fragilità. Si determina così una ridefinizione organizzativa in ambito territoriale per l’effettiva continuità assistenziale e la presa in carico delle persone più fragili, affette da patologie croniche, nelle diverse fasi della vita e in relazione alle diverse tipologie di bisogni espressi.

La ASL Roma 6, con l’implementazione del servizio IFeC, a partire da febbraio 2020, ha scelto di iniziare un percorso originariamente sperimentale e attualmente pienamente integrato nell’ambito dei servizi erogati dalle Cure Primarie, orientato alla presa in carico di tutta la popolazione, con particolare riguardo nei confronti dei fragili affetti da patologie croniche quali: BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), Scompenso Cardiaco, Patologia Diabetica, Ipertensione Arteriosa. L’innovativa figura dell’IFeC opera prevalentemente in collaborazione con i Medici di Medicina Generale (MMG), con gli specialisti territoriali, con i servizi aziendali afferenti alle Cure Primarie e alle Cure Intermedie e segue l’utente nelle transizioni di setting assistenziale (Ospedale – Territorio); con la rete dei servizi formali ed informali, attingendo anche alle risorse messe a disposizione dalle associazioni del terzo settore. Inoltre, inizia ad instaurarsi un rapporto di collaborazione professionale con i Servizi Sociali del territorio di competenza.

L’obiettivo perseguito dal servizio corrisponde alla realizzazione di un modello assistenziale infermieristico orientato all’utente, alla famiglia e al contesto in cui quest’ultima è inserita.

I bisogni espressi e quelli rilevati rappresentano il punto di partenza per l’IFeC che metterà in atto interventi proattivi, preventivi e educativi che ritardano e intercettano precocemente il peggioramento dello stato di salute/fragilità. Tali interventi saranno orientati verso il mantenimento/miglioramento dello stato di salute e della qualità di vita in correlazione alla condizione di cronicità.

La raccolta delle informazioni utili all’elaborazione del Piano Assistenziale Individuale (PAI) viene realizzata attraverso la compilazione della cartella infermieristica, strumento che permette l’analisi dei modelli funzionali (M. Gordon), la formulazione delle diagnosi infermieristiche e l’individuazione dei bisogni di riferimento.