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La Roma affonda 3-1 a Bergamo

La Dea sblocca il match con Pasalic e raddoppia nella ripresa con Toloi. Dopo il 2-1 di Pellegrini chiude l’incontro Koopmeiners su errore di Rui Patricio

L’Atalanta rientra in corsa per la qualificazione alla prossima Champions battendo la Roma (3-1) e rovinando la centesima panchina giallorossa di José Mourinho. Meritato il successo della Dea che segna con Pasalic, Toloi e Koopmeiners. Inutile la rete del momentaneo 2-1 di Pellegrini che non rianima una squadra stanca dopo i supplementari di Europa League di giovedì contro il Feyenoord e alle prese con troppi infortuni.

PASALIC GOL

Gasperini, ancora privo di Lookman, punta sul 3-4-2-1, con Koopmeiners e Pasalic alle spalle di Zapata, a secco dal 9 novembre; Mourinho, senza l’infortunato Smalling, mette al centro del terzetto difensivo Llorente e porta inizialmente in panchina un Dybala non al top per schierare in avanti Abraham, con Pellegrini e Solbakken trequartisti. La gara è intensa e molto tattica fin dall’inizio: le due formazioni giocano a specchio e i duelli a tutto campo si susseguono. I nerazzurri alzano spesso in pressione Ederson, i giallorossi rispondono cercando di schermare De Roon con Solbakken, chiamato anche a far male con le ripartenze. La Dea non riesce a far girare veloce la palla perché la Roma è ben disposta e perché Zapata là davanti è spesso isolato. La prima mezzora se ne va senza tiri verso la porta e il match è tutto meno che spettacolare. Al 35′ Zalewski ci prova da fuori, ma la sua conclusione viene deviata in angolo, mentre quella di Pasalic, quattro minuti più tardi, termina alle spalle di Rui Patricio. Bravo Scalvini a recuperare palla su Abraham e a servire Zapata che disorienta Celik e crossa in mezzo per la terza rete stagionale del croato, perso da Ibanez. La Roma prima dell’intervallo risponde con una botta di Abraham altissima sopra la traversa, ma nel complesso la prima frazione degli uomini di Mourinho è deludente: senza Matic, Cristante e Bove faticano a impostare e la squadra non si accende. Tampona, ma non crea pericoli.

EMOZIONI FINALI

La Roma dà l’impressione di iniziare meglio la ripresa, con un colpo di testa di poco fuori bersaglio di Abraham, ma è solo un’illusione. L’Atalata risponde con una conclusione fuori di De Roon e soprattutto non allenta la pressione in mezzo al campo per evitare che gli ospiti impostino facilmente. Zapata in avanti fa un grande lavoro di sponda e nel proteggere il pallone, così i giallorossi non prendono mai in mano il ritmo della sfida. Mou decide di dare una svolta facendo quattro cambi tutti insieme: al 19′ entrano Matic, Spinazzola, El Shaarawy e Dybala, escono Bove, Zalewski, Mancini e Solbakken. La Roma passa al 4-2-3-1 e alza di molto il baricentro grazie alla maggiore qualità che ha in campo; Gasperini inverte gli esterni (Zappacosta va a destra contro El Shaarawy, Maehle a sinistra), poi inserisce Palomino per l’infortunato Djimsiti. E appena entrato Palomino va a colpire di testa su angolo di Koopmeiners, Rui Patricio respinge e Toloi mette dentro il tap in del 2-0. I giallorossi provano a rispondere con Dybala, ma la Joya, che non è al top e si tocca l’adduttore, in due occasioni non trova lo specchio. Mourinho si gioca il tutto per tutto con Belotti per Abraham, la Dea risponde con Hojlund per Pasalic e Demiral per Maehle. La mossa dello Special One paga perché il Gallo fa la sponda per la rete di Pellegrini, al terzo centro consecutivo. Il match, che sembra riaperto, viene però immediatamente richiuso dal clamoroso errore in uscita di Rui Patricio che si fa sfuggire il pallone e consente a Koopmeiners di firmare il 3-1. Pellegrini timbra il palo, il numero 30 (!) della stagione giallorossa, e la partita della Roma finisce in quel momento perché Dybala, toccato duro da Palomino, resta in campo perché le sostituzioni sono esaurite e la squadra è già in dieci complice l’infortunio muscolare di Llorente.